Poco prima delle dieci di sera del 22 novembre, dopo che il suo avversario ha pubblicamente riconosciuto la sconfitta, il nuovo presidente argentino sale sul palco di un affollatissimo “bunker” elettorale. Dal soffitto cadono come d’abitudine palloncini gialli, musica pop nazionale in sottofondo. Mauricio Macri pronuncia poche parole, i primi gesti da presidente sono tutt’altro che cerimoniali. Continua la lettura di Todo cambia, cambia todo: l’Argentina torna a destra