Archivi tag: brasile

Quando la democrazia muore lentamente. Recensione de “Democracia em vertigem” (Netflix).

In un periodo in cui il noto distributore di contenuti audiovisuali sembra impegnato in una guerra fredda attualissima, occupandoci, e preoccupandoci, le serate con evil russians di ogni tipo (Stranger Things, Chernobyl, Trozky), così cattivi da essere francamente noiosi, vero peccato mortale, il film brasiliano di denuncia “Democracia em vertigem” viene a scompaginare le carte. Produzione propria uscita da un paio di settimane, ci ricorda che Netflix è anche una piattaforma per operazioni coraggiose, come “Sulla mia pelle”, film sugli ultimi giorni di Stefano Cucchi che nessun altro voleva distribuire. Continua la lettura di Quando la democrazia muore lentamente. Recensione de “Democracia em vertigem” (Netflix).

Lula, The Intercept, Moro, Bolsonaro e il momento catartico del Brasile. Tanamericana su radio Contrabanda@Barcelona

QUI, a partire dal minuto 1:09:00 potete ascoltare la chiacchierata che abbiamo fatto venerdì scorso con il buon Steven Forti all’interno di “Zibaldone. Un programma in italiano non solo per italiani” della storica radio libera barcellonese Contrabanda.

Lula, The Intercept, Moro, Bolsonaro e il momento catartico del Brasile. E non si parla di calcio…

Continua la lettura di Lula, The Intercept, Moro, Bolsonaro e il momento catartico del Brasile. Tanamericana su radio Contrabanda@Barcelona

Bolsonaro presidente: una tragedia per il Brasile, un salto nel vuoto per la regione

Il 27 ottobre, alla vigilia del secondo turno presidenziale in Brasile, l’architetto principale della mega-investigazione “Lava Jato”, l’ex procuratore generale della repubblica Rodrigo Janot, ha espresso il suo voto per il candidato del Partito dei Lavoratori (PT) Haddad, “contro l’intolleranza “. Quest’ultima, inaspettata, dichiarazione si aggiungeva ad altre che, nei giorni e nelle settimane precedenti, avevano confermato il posizionamento di gran parte dello spettro politico moderato se non a favore di Haddad, almeno contro l’ex capitano dell’esercito Jair Messias Bolsonaro e il suo discorso razzista, machista e omofobico. D’altro canto invece il protagonista assoluto dell’indagine, il giudice federale Sergio Moro, che ha mostrato simpatia per la candidatura di Bolsonaro, a tal punto da essere stato scelto come nuovo ministro della Giustizia già nelle ore successive al voto. Continua la lettura di Bolsonaro presidente: una tragedia per il Brasile, un salto nel vuoto per la regione

Todo cambia, cambia todo: l’Argentina torna a destra

Poco prima delle dieci di sera del 22 novembre, dopo che il suo avversario ha pubblicamente riconosciuto la sconfitta, il nuovo presidente argentino sale sul palco di un affollatissimo “bunker” elettorale. Dal soffitto cadono come d’abitudine palloncini gialli, musica pop nazionale in sottofondo. Mauricio Macri pronuncia poche parole, i primi gesti da presidente sono tutt’altro che cerimoniali. Continua la lettura di Todo cambia, cambia todo: l’Argentina torna a destra

Brasile: la B di brics fuori dalla nuova banca?

La Banca centrale  contro il governo sui finanziamenti al fondo comune. 

La notizia è passata praticamente inosservata ovunque, Italia compresa. Ad inizio mese la banca centrale brasiliana ha cercato di bloccare i trasferimenti finanziari destinati alla capitalizzazione della “banca dei Brics”, il fondo comune di sviluppo da cento miliardi di dollari approvato al VI meeting nel luglio scorso . Come ha rilevato  J. Carlos de Assis, economista dell’Università Federale di Rio de Janeiro, l’atto, più che indirizzato a salvaguardare le riserve estere del paese, appare come un sabotaggio politico contro l’emancipazione del Brasile dal circuito classico Banca Mondiale-Fondo Monetario Internazionale.

Continua la lettura di Brasile: la B di brics fuori dalla nuova banca?

Al meeting delle Americhe gli “Americani” mollano prima del gong.

Dal 10 all’ 11 aprile a Panama si è svolto il settimo meeting delle Americhe, una conferenza internazionale nata nel 1994 sotto la tutela dell’Organizzazione degli Stati Americani a guida statunitense. Questa edizione avrebbe dovuto concretizzare con la storica partecipazione di Cuba quel “cambio di rotta” nei rapporti nord-sud che Obama aveva promesso al summit di Trinidad nel 2009, a pochi mesi dalla sua prima elezione. Si trattava questa dell’ultima partecipazione per il primo presidente nero della storia degli Stati Uniti, che però è uscito di scena prima della conclusione dei lavori.

Continua la lettura di Al meeting delle Americhe gli “Americani” mollano prima del gong.

Brasile e imperialismo, intervista a Raul Zibechi

L’espansionismo brasiliano, la sinistra anti-stato, i movimenti sociali.

Dopo la recensione del suo libro “Brasile Potenza”, rivolgiamo alcune domande al giornalista e scrittore uruguaiano Raul Zibechi

 
Il Brasile di oggi è un paese imperialista?

Io nel mio libro non dico che il Brasile sia imperialista, di sicuro non è più “sub” imperialista, anche se il lavoro di analisi condotto negli anni ’70 da Rui Mauro Marini rimane fondamentale. Credo che sia uno scenario aperto, in cui si osservano tratti di imperialismo, ma che per essere un progetto compiutamente imperialista deve vedere la concorrenza di molti fattori. Anzitutto la volontà del Brasile di esserlo, ma anche la disponibilità alla sottomissione dei suoi vicini, che non è affatto scontata. Continua la lettura di Brasile e imperialismo, intervista a Raul Zibechi

Brasile potenza: Sub-imperialismo o nuovo imperialismo?

Nel suo penultimo libro, “Brasil Potencia. Entre la integración regional y un nuevo imperialismo” (l’ultimo e’ “Preservar y compartir. Bienes comunes y movimientos sociales”, con Michael Hardt), inedito in Italia, il giornalista e scrittore uruguaiano Raul Zibechi abbandona per un attimo l’analisi dei movimenti sociali sudamericani per dedicarsi alla novità geopolitica più rilevante per il continente dalla fine della guerra fredda: l’inarrestabile ascesa del Brasile Potenza. Continua la lettura di Brasile potenza: Sub-imperialismo o nuovo imperialismo?

In Bolivia la storia non si ferma piu’

Mentre in Brasile la caduta improvvisa di Marina Silva e un serratissimo ballottaggio tra Dilma Rousseff e Aecio Neves hanno scompaginato tutti i sondaggi, le elezioni boliviane li hanno confermati appieno. Continua la lettura di In Bolivia la storia non si ferma piu’

Uruguay, il partito di Mujica verso la vittoria senza maggioranza propria. “Meno sinistra nei prossimi cinque anni”.

 

Intervista a Rosario Touriño, redattrice del settimanale di sinistra “La Brecha”.

A venti giorni dal voto (26 ottobre) il Frente Amplio guidato dall’ex presidente Tabarè Vazquez conduce i sondaggi, quali sono le sue previsioni sul risultato delle elezioni?

Lo scenario più probabile a mio avviso è che il Frente Amplio si confermi al potere vincendo al secondo turno, senza raggiungere però la maggioranza parlamentare di 50 deputati per uno o due. Ciò costituirebbe uno scenario inedito per il Frente, che non avrebbe quel margine sicuro di governabilità che gli ha permesso in questi anni di approvare il genere di leggi che ha approvato. E’ una tendenza iniziata già nel 2009, quando il cinquantesimo deputato fu conquistato solo grazie ai resti.

C’è una fuga di voti?

Si, verso la sinistra e il centro. Gli analisti dicono che sarà l’elezione dei partiti piccoli. Forse per la prima volta la sinistra non Frenteamplista di Unidad Popular potrebbe conquistare un deputato, e un altro potrebbe andare al Partido Independiente, di centro. O anche al Partido Nacional, sempre di centro. Continua la lettura di Uruguay, il partito di Mujica verso la vittoria senza maggioranza propria. “Meno sinistra nei prossimi cinque anni”.