Dal 10 all’ 11 aprile a Panama si è svolto il settimo meeting delle Americhe, una conferenza internazionale nata nel 1994 sotto la tutela dell’Organizzazione degli Stati Americani a guida statunitense. Questa edizione avrebbe dovuto concretizzare con la storica partecipazione di Cuba quel “cambio di rotta” nei rapporti nord-sud che Obama aveva promesso al summit di Trinidad nel 2009, a pochi mesi dalla sua prima elezione. Si trattava questa dell’ultima partecipazione per il primo presidente nero della storia degli Stati Uniti, che però è uscito di scena prima della conclusione dei lavori.
Il fu procuratore Alberto Nisman aveva chiesto l’imputazione della presidentessa Cristina Kirchner, la prima volta nella storia argentina che cio’ accade, oltre al ministro Timerman e ai militanti sociali Esteche, Larroque e D’elia per un presunto accordo con il governo iraniano con il quale avrebbero indirizzato le indagini sulla “AMIA”, la mutua ebraica attaccata nel 1994 con un’autobomba, su un binario morto.
Cosa ci fanno XiJinping (e Putin) in America Latina
I presidenti di Cina e Russia hanno partecipato al sesto meeting BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) a Fortaleza, in Brasile, il 15 e 16 luglio passati. Entrambi hanno pero’ realizzato anche numerosi incontri bilaterali in sud e centro-america per firmare accordi commerciali e stringere allenze strategiche. La qualita’ degli accordi raggiunti da parte di paesi che rappresentano piu’ di un quarto del P.I.L. mondiale ha fatto parlare dell’inizio concreto di un trasferimento di egemonia economica dall’ occidente ai Brics in ascesa. Vediamo cosa si e’ deciso e quali sono le principali ricadute sul continente sudamericano. Continua la lettura di L’indipendenza da Washington ha un prezzo, e si paga in Yuan→